Rubrica del Sabato

Secondo te, l’intelligenza artificiale può essere razzista o sessista?

Questa è una domanda molto importante e per rispondere ci vuole un attimo: prima di tutto dobbiamo capire che le intelligenze artificiali sono alimentate grazie ai Big Data e questa enorme mole di dati viene presa direttamente dalla società in cui viviamo, tramite l'utilizzo di sensori, strumenti di analisi nei Social e molto altro.

Ciò significa che le nostre problematiche, i nostri bias e le nostre inclinazioni, sono perfettamente apprese, e quindi copiate, direttamente dai vari algoritmi.

Oltre a questo, i dati con cui le macchine apprendono potrebbero provenire solo da determinati campioni, che possono non essere esaustivi, creando delle zone grigie nelle quali gli algoritmi non sanno come districarsi.
Come ad esempio un’intelligenza artificiale che si è allenata solo con delle immagini di barboncini, avrà difficoltà a capire che cos’è un golden retriever!

Ma nella realtà, gli algoritmi di ML sono utilizzati anche in situazioni un po’ meno divertenti, come il riconoscere tumori alla pelle: se l'algoritmo è alimentato solo con campioni di pelle bianca, avrà logicamente un esito incerto se deve riconoscere tumori di persone con la pelle più scura.

Quindi, per rispondere alla domanda iniziale, io non credo che l’IA sia razzista o sessista, ma come tutto, dipende solo da ciò che c’è dietro. Anche perché queste tecnologie riflettono solo il nostro modo di comportarsi, giusto o sbagliato che sia.

Con questo si conclude il primo episodio della rubrica del Sabato, fatemi sapere cosa ne pensate!

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